L’adaptive experimentation è una filosofia di gestione delle decisioni, che richiede una sperimentazione continua per stabilire empiricamente la risposta del mercato.
L’adaptive experimentation è un approccio scientifico che basa il processo decisionale sui dati. Niente più “voglio il logo più grande”, “io penso che…”, “vado a sentimento e spesso ci azzecco”
L’adaptive experimentation è un processo iterativo fatto di tentativi ed errori con l'obiettivo di trovare il mix giusto per portare a termine la missione scritta sul Business Plan.
Quindi non fidarti del tuo intuito, a meno che non si tratti di una lotteria, in quel caso fidati pure, tanto non cambia nulla, altrimenti: raccogli dati da sondaggi sui clienti e ricerche di mercato!
Usa le informazioni per progettare prodotti, campagne e servizi su misura per i segmenti di clientela che hai definito. Va bene anche deviare dallo status quo e testare nuove idee.
Monitora e modifica costantemente i tuoi esperimenti, adattandoli alle forze esterne (come l'economia). Due tool per analizzare le forze esterne sono la PESTEL analisi per capire come sta girando il mondo e la 5 forze di Porter per capire cosa succede nella piscina degli squali dove ci sei tu e la tua concorrenza.
Altra bomba di questo approccio è che è l'unico modo infallibile per quantificare il valore della creatività. Come Jerry Wind della Wharton School ha pontificato: " L’adaptive experimentation è l'unico modo valido per determinare il ROI della creatività".
È la ricetta segreta per il successo? No, quella ha come ingredienti il culo e i soldi. Questa è una sana filosofia di business che crea i presupposti per trovare i due magici ingredienti.
Rimani di mentalità aperta, sperimenta e rimani sempre consapevole di come gira il mondo. Fai in modo che le tue decisioni contino!